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MALPENSA: EMENDAMENTO PER LIBERALIZZARE SLOT

2009-01-10

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CORRIERE della SERA

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2009-01-09

PRODI - E sulla vicenda Alitalia è tornato a parlare anche Romano Prodi. La parlamentare Pd Sandra Zampa, in una dichiarazione diffusa come portavoce dell'ex premier, definisce "una svendita umiliante" quella di Alitalia compiuta dal Governo, invitando a confrontare le cifre delle offerte Air France fatte all'esecutivo Prodi e a quello attuale, tramite Cai. "L'accordo raggiunto da Air France con il governo Prodi prevedeva il pagamento di un miliardo di euro con l'impegno di assumersi tutti i debiti della compagnia di bandiera. Senza dimenticare gli altri 5 miliardi tra investimenti e aumento di capitale nella fase successiva alla vendita. Con l'accordo attuale, invece, gli italiani si ritroveranno sulle spalle 2 miliardi di debiti e il pagamento degli ammortizzatori sociali per i 5 mila dipendenti in esubero".

 

 

 

 

 

I tedeschi: "riteniamo molto importante il mercato italiano". Prodi: "Svendita umiliante"

Alitalia, sì di Air France all'accordo

Ma Lufthansa prosegue i colloqui

Via libera del cda della compagnia franco-olandese: 310 milioni di euro per una quota del 25%

(Afp)

(Afp)

ROMA - Via libera di Air France - Klm all'accordo con Alitalia. Il Consiglio di amministrazione del gruppo franco-olandese, durato circa due ore, avrebbe dato il suo avallo all'intesa che dovrà essere approvata dal consiglio di amministrazione di Alitalia previsto per lunedì. L'accordo di partnership tra Air France - Klm e Alitalia, dunque, potrebbe essere ufficializzato all'inizio della prossima settimana. L'intesa dovrebbe portare il gruppo guidato da Jean-Cyril Spinetta e Pierre-Henri Gourgeon a rilevare una quota intorno al 25% della Nuova Compagnia per un esborso complessivo di circa 310 milioni di euro. Cifra che comunque, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, non sarebbe ancora quella definitiva.

I TEDESCHI - Intanto, però, la Lufthansa ha confermato che proseguono i colloqui con la nuova Alitalia per un possibile ingresso nel suo capitale. Una portavoce della compagnia aerea tedesca ha ribadito la posizione dei propri vertici: "I colloqui continuano e riteniamo che il mercato italiano sia molto importante". In precedenza, la società aveva confermato di non aver mai presentato un'offerta, sottolineando però che questo "non significa che non faremo un'offerta in futuro".

BOSSI-BERLUSCONI - La scelta del partner straniero per la Nuova Alitalia (Air France o Lufthansa) nei giorni scorsi ha provocato tensioni tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il ministro delle Riforme, Umberto Bossi. Il premier aveva infatti benedetto le nozze Alitalia-Air France, affermando che non c'erano "controindicazioni". Dichiarazioni che avevano provocato l'ira di Bossi. "Il discorso è ancora aperto. È una stupidaggine fare l'accordo con i francesi che chiudono Malpensa e portano i turisti a Parigi" aveva dichiarato il leader della Lega. Dopo il vertice di giovedì a Palazzo Grazioli, il Senatùr ha affermato di aver ottenuto le necessarie rassicurazioni sullo scalo lombardo, rilanciando la carta tedesca. Ma il premier sembra invece intenzionato invece a procedere verso l'accordo con Air France.

SALVA-MALPENSA - All'indomani del vertice di Palazzo Grazioli, è stato presentato alla Camera un emendamento 'salva-Malpensa' al decreto anticrisi all'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Il testo ricalca una proposta già presentata dalla Lega e chiede al ministro delle Infrastrutture, di concerto con gli Esteri, di raggiungere in 30 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, "accordi bilaterali nel settore aereo al fine di ampliare il numero dei vettori ammessi a operare sulle rotte nazionali internazionali ed intercontinentali".

 

REPUBBLICA

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2009-01-09

Il cda del gruppo franco-olandese dà il suo avallo all'accordo

Il portavoce tedesco: "Possiamo ancora presentare un'offerta"

Alitalia, via libera di Air France

Lufthansa: "Siamo ancora in gioco"

A sorpresa nel dl anticrisi spunta un emendamento della Lega a favore di Malpensa

Alitalia, via libera di Air France Lufthansa: "Siamo ancora in gioco"

ROMA - Via libera di Air France-Klm all'accordo con Alitalia. Il Cda del gruppo franco-olandese, al termine di una riunione di due ore, avrebbe dato il suo avallo all'accordo che dovrà essere approvato dal consiglio di amministrazione di Alitalia previsto per lunedì prossimo. Intanto Lufthansa precisa: "Non abbiamo presentato alcuna offerta ma non siamo fuori dalla competizione". E a sorpresa la Lega ha incassato un punto a favore di Malpensa all'interno del decreto legge anticrisi.

Air France e Lufthansa. L'intesa di partnership tra Air France-Klm e Alitalia, dunque, potrebbe essere ufficializzato già lunedì sera o più probabilmente martedì. Ma ci sono novità sul fronte Lufthansa: "Finora non abbiamo presentato alcuna offerta per Alitalia, ma questo non significa che non possiamo ancora farlo. La possibilità c'è ancora. Non siamo fuori dalla competizione", ha detto Claudia Lange, portavoce corporate della compagnia tedesca. Nonostante l'accordo tra Cai e Air France, Lufthansa fa sapere di voler restare della partita. Forte anche del sostegno del cosiddetto partito del Nord, Lega in testa.

L'intesa con Air France. Dovrebbe portare il gruppo guidato da Jean-Cyril Spinetta e Pierre-Henri Gourgeon a rilevare una quota intorno al 25% della Nuova Compagnia per un esborso complessivo di circa 310 milioni di euro. Cifra che comunque, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, non sarebbero ancora quelle definitiva ma potrebbe subire lievi ritocchi.

Le quote. L'accordo, inoltre, prevederebbe un diritto di prelazione per Air France-Klm, ma anche per gli altri azionisti della Nuova Alitalia, sull'eventuale cessione di quote attualmente detenute dagli altri soci della Nuova compagnia dopo il periodo di 'lock up'. Le quote, infatti, non potranno essere cedute dai soci prima di un periodo di cinque anni. Per quanto riguarda la governance, che fino all'ultimo è stato oggetto di discussioni, l'intesa prevederebbe un metodo "sofisticato".

Lufthansa, il nodo Malpensa. Il nodo resta sempre il ruolo di Malpensa che la scelta di Air France penalizzerebbe. Anche se, assicura il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, sui diritti di volo "si può riaprire una rinegoziazione". Ma il presidente dell'Enac Vito Reggio frena: "Gli accordi bilaterali già in vigore prevedono dei diritti reciproci tra Alitalia e le compagnie estere, rinegoziare questi trattati è un procedimento lungo, e non dimentichiamo che noi siamo negoziatori per conto dell'Europa, che è un cielo unico". Sull'argomento è intervenuto anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti: "E' fondamentale che tenga Malpensa, io penso possa tenere: il traffico mondiale è in continuo aumento e Malpensa sta nell'asse del grande commercio e degli scambi mondiali. E' un problema di gestione". Tuttavia Tremonti ha ribadito che "da quando è stata venduta Alitalia, il Tesoro non si è occupato di questa vicenda".

Dl anticrisi, emendamento per Malpensa. A sorpresa la Lega ha incassato un punto a favore di Malpensa. I relatori al decreto legge anticrisi hanno presentato un emendamento in cui si prevede che ministero delle Infrastrutture e degli Esteri definiscano, entro 30 giorni dall'entrata in vigore del dl, nuovi accordi biaterali nel settore del trasporto aereo, nonché la modifica di quelli vigenti, al fine di ampliare il numero dei vettori ammessi a operare sulle rotte nazionali, internazionali e intercontinentali. Il testo era stato proposto dal Carroccio.

Gli accordi avranno anche l'obbiettivo di ampliare il numero delle frequenze su cui è consentito operare a ciascuna parte, dando priorità ai vettori che si impegnino a mantenere i livelli occupazionali. Nelle more dei nuovi accordi, l'Enac dovrà rilasciare ai vettori che ne faranno richiesta autorizzazioni temporanee per non meno di tre stagioni Iata.

(9 gennaio 2009)

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-01-09

Alitalia: Air France formalizza l'offerta, ma Lufthansa resta in corsa

È arrivato il via libera del cda di Air France-Klm alla formalizzazione di un'offerta per l'alleanza con la nuova Alitalia. Così fanno sapere fonti vicine al dossier. Ed è la risposta alle dichiarazioni di Lufthansa che ha annunciato di poter presentare un'offerta. La strada per l'accordo definitivo con la nuova compagnia di bandiera italiana sembra ancora incerta dunque: Lufthansa non getta la spugna nella corsa ad Alitalia e fa sapere che potrebbe ancora presentare un'offerta per un'alleanza con la compagnia italiana.

Il gruppo tedesco è venuto parzialmente allo scoperto venerdì, con una dichiarazione della propria portavoce, secondo cui "non siamo fuori dalla competizione. I contatti continuano e sono in corso anche in queste ore. Abbiamo presentato una proposta di collaborazione nel quadro di StarAlliance, non un'offerta, ma la possibilità di presentare un'offerta c'è ancora". In attesa del cda di Alitalia, slittato al 12 gennaio. prosegue intanto il dibattito politico sulle strategie di Alitalia e sulla sorte dell'aeroporto di Malpensa.

È intervenuto il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, secondo cui il governo non intende ridimensionare lo scalo milanese. Mentre la scelta del partner - ha proseguito - è di competenza di Alitalia, si potrebbe intervenire sulla rinegoziazione dei diritti di volo: "Si può riaprire una rinegoziazione dei diritti di volo - ha detto - non lo escludo, il governo sta cercando soluzioni".

Per la Lega è sceso in campo il sottosegretario dello stesso dicastero dei Trasporti, Roberto Castelli, che sottolinea come Malpensa è un problema che riguarda l'intero 'sistema Paese': "Il Paese ha perso 2,8 miliardi di Pil per tutti i passeggeri persi da Malpensa e non recuperati da Fiumicino. È interesse di tutti cercare di valorizzare Malpensa e riportarla sui livelli di traffico precedenti all'abbandono dello scalo da parte di Alitalia. Bisogna vedere se ciò può accadere con Alitalia o se si dovrà aprire a nuove compagnie che vogliono volare su Malpensa, con accordi bilaterali fra i governi. Ci sono 25-30 paesi che ci hanno chiesto di volare su Malpensa".

Sul fronte del Nord, il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, ha annunciato che invierà al premier Silvio Berlusconi una lettera-manifesto, chiedendo tra l'altro che il governo assuma l'impegno di garantire l'operatività del servizio cargo, che dovrebbe essere dismesso da Alitalia, in attesa che si trovi un acquirente. Dure critiche sono state esprese anche dal presidente di Assolombarda, Diana Bracco. Nel frattempo proseguono all'aeroporto di Fiumicino proteste e assemblee improvvisate, dopo che ieri l'agitazione degli addetti all'handling ha causato la cancellazione di 135 voli.

Venerdì tocca agli addetti all'attività di manutenzione e ai lavoratori cargo, con le merci che non vengono movimentate, mentre i disagi per i passeggeri sono limitati ad alcuni ritardi. Il sindacato Sdl infine ha occupato gli uffici dove si svolgono le pratiche di assunzione della nuova Alitalia.

09 gennaio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-01-10

Con lo scalo depotenziato 18,5 miliardi di perdite

9 Gennaio 2009

Depotenziare Malpensa, così come prevede il piano industriale Cai, significherebbe far perdere all'intero sistema economico nazionale 18,5 miliardi di euro al 2020. Lo stima il documento diffuso al Malpensa Day organizzato ieri dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. Una perdita, sottolinea il documento, che penalizzerebbe anche il fisco, privandolo di un gettito totale stimato intorno ai 4,5 miliardi di euro. Il testo si sofferma in particolare sulla strategicità di Malpensa per tutta l'economia italiana, precisando che lo scalo genera solo nella sua area di riferimento risorse economiche stimabili in circa 10 miliardi di euro, 15mila posti di lavoro diretti e oltre 30mila addetti nell'indotto.

Secondo Penati, per rilanciare Malpensa vanno rivisti immediatamente gli accordi bilaterali in modo da consentire un regime di open sky con il più ampio numero di Paesi possibili e tale da garantire a vettori italiani e stranieri la possibilità di esercitare le rotte da Malpensa abbandonate dalla vecchia e nuova Alitalia. Penati punta l'indice anche sull'attività cargo di Alitalia, che su Malpensa cesserà a partire dal prossimo 13 gennaio. "È intollerabile – afferma Penati – la chiusura delle attività cargo di Alitalia. Significa che le nostre imprese dovranno trasportare via terra le merci verso altri scali. La nostra proposta, che avanziamo unitariamente, è che la gestione commissariale di Alitalia continui con le attività cargo ancora per qualche mese".

E secondo un'indagine della Camera di Commercio di Milano condotta su un campione di 531 società, un'impresa milanese su quattro preferirebbe un intervento dei tedeschi per salvare Malpensa. La compagnia francese è stata scelta dall'1,7% degli intervistati, mentre oltre il 40,9% del campione vorrebbe l'intervento di chiunque purché Malpensa riparta. Sul ridimensionamento di Linate per permettere a Malpensa di decollare si pronunciano a favore più della metà degli imprenditori. ( M.Mor.)

 

 

 

 

 

 

Alitalia, c'è l'ok di Air France.

Ma Lufthansa resta in campo

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09 gennaio 2009

VISTI DA LONTANO

Per Air France l'ingresso in Alitalia è un passo verso l'eventuale acquisizione (WSJ)

(di Elysa Fazzino)

Con lo scalo depotenziato 18,5 miliardi di perdite

Milano quarto hub dei tedeschi

Alitalia, lettera di Lufthansa. Berlusconi: "Può farsi avanti"

Il cda di Air France-Klm ha dato il via libera all'accordo di partnership con Alitalia.

Lo comunicano fonti vicine alla situazione. La compagnia franco-olandese dovrebbe prendere il 25% della compagnia italiana per un esborso complessivo di circa 310 milioni di euro.

Si attende ora il Cda di Cai che dovrà decidere a sua volta sull'alleanza e che dovrebbe riunirsi entro lunedì. La notizia arriva al termine di una mattinata in cui il portavoce di Lufthansa Carla Lange, intervistata da Affaritaliani.it, ha rilanciato l'opzione tedesca sulla compagnia di bandiera. "Finora non abbiamo presentato alcuna offerta per Alitalia - ha dichiarato - ma questo non significa che non possiamo ancora farlo. La possibilità di presentare in futuro un'offerta per la compagnia aerea italiana c'é ancora. Intanto proprio su Malpensa, nodo della discordia dell'affaire Alitalia, spunta un emendamento, che andrà a far parte del decreto anti-crisi del Governo. La norma, subito ribattezzata "salva Malpensa" ricalca una proposta già presentata dalla Lega e chiede al ministro delle Infrastrutture, di concerto con gli Esteri, di raggiungere in 30 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, "accordi bilaterali nel settore aereo al fine di ampliare il numero dei vettori ammessi a operare sulle rotte nazionali internazionali ed intercontinentali". La proposta a firma dei relatori al decreto, è stata presentata all'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, e appena presentato.

Non è un mistero poi che l'opzione tedesca sia quella più gradita alla Lega Nord. Il Carroccio, pur facendo parte della maggioranza di centro-destra che ha promosso la cessione alla Cai della Compagnia di bandiera, vuole salvaguardare l'hub lombardo di Malpensa (che con Air France verrebbe ridimensionato). "La proposta con la quale Lufthansa intenderebbe rilanciare la trattativa con Alitalia è economica e non solo industriale", scrive La Padania, quotidiano del partito. L'amministratore delegato di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber, "ha confermato ufficialmente a Colaninno che la sua compagnia è pronta ad intervenire in Cai. Le condizioni industriali che avanza - prosegue La Padania - risultano del tutto vantaggiose rispetto a quelle di Air France". Ma quanti soldi sono disposti a mettere i tedeschi? "Mayrhuber si aspetta nelle prossime ore una precisa richiesta dagli stessi nuovi vertici Alitalia. Dicano loro cosa chiedono, quanti soldi, quale forma di partecipazione azionaria, e Lufthansa valuterà, con un orientamento di fondo ovviamente favorevole.

Ma non è solo il partito guidato da Umberto Bossi ad essere contrario al ridimensionamento dell'hub varesino. Il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati (Pd) è deciso ad aprire una "vera e propria vertenza" nei confronti del governo per la difesa di Malpensa. Assieme ai circa 60 rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico lombardo e dei sindacati invierà oggi un documento al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In particolare, Penati chiede l'immediata liberalizzazione dei diritti di volo. Inoltre, i firmatari del Manifesto per lo sviluppo di Malpensa, documento frutto degli incontri tenuti nell'ambito del "Malpensa day", chiedono all'esecutivo di "dare disposizioni affinché continui l'attività Cargo fino all'inizio della piena operatività del nuovo operatore". Lo stop previsto per le attività Cargo previsto per il prossimo 13 di gennaio - rileva Penati - rischia di far saltare 1.500 posti di lavoro, indotto compreso.

La liberalizzazione dei diritti di volo per lo scalo di Malpensa è una delle condizioni che chiede la Lega Nord, in caso prevalga l'opzione Air France. Su questo punto è intervenuto in mattinata il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli a Radio Anch'io, trasmissione di approfondimento del Gr1 Rai. "Il Governo sta cercando soluzioni" ha detto. Sul tema "si può aprire una rinegoziazione. Non lo escludo". Ribadendo comunque che, in merito alla scelta del partner estero, "un'offerta vera di Lufthansa non c'è stata. C'è stata solo una lettera di intenti" da parte dei tedeschi, quindi la strada di Air France "era obbligata". Matteoli ha comunque sottolineato che "la scelta sul partner è di Cai", aggiungendo di trovare "assurde" le polemiche su Malpensa: "Possibile - si è chiesto - che qualcuno pensi che Governo e Cai vogliano ridimensionare l'hub varesino?".

 

 

 

Spinetta apre al "multi-hub"

di Attilio Geroni

10 gennaio 2009

In silenzio e con grande prudenza nella comunicazione, Air France-Klm avrebbe dato ieri il via libera all'accordo per rilevare il 25% della nuova Alitalia diventandone, oltre che l'indispensabile partner industriale, il singolo maggior azionista. Nessuna dichiarazione è stata resa al termine del consiglio d'amministrazione della compagnia franco-olandese, in attesa che Cai faccia, lunedì, lo stesso passo formale. Solo a quel punto le due parti, probabilmente con un comunicato congiunto, annunceranno ufficialmente l'accordo.

Vista da un'ottica meno italocentrica, l'operazione rappresenta una svolta nei rapporti ormai decennali tra le due compagnie e soprattutto segna un'altra tappa importante nel processo di consolidamento del trasporto aereo. Air France-Klm, Lufthansa e British Airways, nonostante la crisi economico-finanziaria stia rendendo le cose più difficili, continuano a disputarsi la leadership internazionale. L'accordo (in dirittura d'arrivo) tra francesi e italiani è un colpo che Jean Cyril Spinetta e Pierre-Henri Gourgeon inseguono da parecchio tempo e che soltanto l'estate scorsa appariva definitivamente compromesso. A Roissy, quartier generale della compagnia franco-olandese, non è ancora il momento del brindisi. Anzi, sembra esserci il classico surplus di cautela alla vigilia dei momenti importanti. Nessun comunicato al termine del Cda, nessun commento a margine. Solo la volontà di non sovraesporsi, data l'alta sensibilità politica del soggetto in Italia e le esperienze più o meno recenti. Fonti vicine ai negoziati segnalano però l'estrema flessibilità di Air France nei confronti della strategia mono o multihub. Esattamente un anno fa – ma erano altri tempi e probabilmente un altro mondo – Spinetta spiegava le ragioni economiche e funzionali della scelta di Fiumicino, quantificava le perdite di Alitalia (la vecchia) sullo scalo intercontinetale milanese. Oggi invece, la prima compagnia aerea mondiale, in veste di partner e non più di acquirente prenditutto, manda a dire che Malpensa o Fiumicino per lei pari sono e soprattutto che spetta a Cai decidere. Un accordo "leggero" in tempi di crisi ci può anche stare, anche per chi è stato capace di metabolizzare in relativamente poco tempo l'integrazione – completa - di due diverse entità nazionali. Certo non è l'acquisizione sfiorata nella primavera del 2008, e che in retrospettiva avrebbe potuto creare qualche problema di troppo alla compagnia presieduta da Spinetta con il precipitare della crisi economico-finanziaria, ma è forse quanto di meglio si possa ottenere in una situazione politica sempre tesa e in una congiuntura internazionale da brivido: un'azienda ripulita dai debiti, un mercato appetibilissimo.

Alla fine se tutto, come sembra, andrà in porto lunedì o all'inizio della settimana prossima tra franco-olandesi e italiani, sarà una vittoria della determinazione manageriale sui saliscendi della politica e il traguardo (intermedio) di un lungo avvicinamento. Alitalia-Air France è una storia che riflette i tormenti della nostra compagnia di bandiera: dall'accordo con cui entrò in SkyTeam nel 2001 alle partecipazioni incrociate del 2002 fino al mancato matrimonio della primavera 2008. Nonostante le avversità, Spinetta e Gourgeon non hanno mai dato segni di logoramento sul fronte italiano, mostrando grande determinazione, ma non meno flessibilità a pragmatismo.

 

 

 

Per Air France l'ingresso in Alitalia è un passo verso l'eventuale acquisizione (WSJ)

di Elysa Fazzino

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9 gennaio 2009

Air France considera l'acquisizione di una quota del 25% di Alitalia come "un passo verso un eventuale takeover completo". Lo scrive il Wall Street Journal, attribuendo l’osservazione a fonti informate.

Secondo il quotidiano finanziario newyorchese, vendere una quota aiuterebbe Alitalia a rinforzare le proprie finanze e, inoltre, creare un’alleanza con un partner più grande colmerebbe "debolezze significative" delle sue operazioni, come lo scarso numero di voli di lungo raggio. La mossa, osserva il giornale Usa, sarebbe un ribaltamento di posizione per Silvio Berlusconi, "che è stato eletto in aprile dopo avere promesso di mantenere la compagnia solidamente in mani italiane".

Nell’articolo, intitolato "Air France farà offerta per Alitalia", Stacy Meichtry afferma che anche nel breve termine un'alleanza con Air France "lascerebbe Alitalia nelle mani di un partner che vuole una profonda riorganizzazione delle operazioni". Air France, infatti, "cercherebbe di raggruppare le operazioni di Alitalia intorno a un singolo "hub" che possa fare da porta d’accesso a destinazioni popolari nel Medio Oriente e in Asia". "La linea aerea franco-olandese appoggia Roma", continua, "a causa della sua prossimità a quelle regioni e del fatto che genera notevole traffico turistico". Questo scenario "ha sollevato forti obiezioni da parte degli alleati politici di Berlusconi nel Nord Italia, dove Alitalia mantiene un’estesa rete di aeroporti".

Il fatto di restare indipendente "troppo a lungo" è, secondo il Wall Street Journal, uno dei fattori che hanno portato Alitalia ad aprire la procedura fallimentare. I rivali low-cost come Ryanair ne hanno approfittato per erodere la sua quota di mercato. L’articolo riassume la tormentata vicenda della compagnia aerea che era un "simbolo nazionale" e ricorda che dal mese di agosto, "con uno staff più snello e meno debiti", Alitalia ha attirato l’interesse di Lufthansa e British Airways. "Berlusconi aveva appoggiato una partnership con Lufthansa, che secondo i suoi alleati avrebbe più probabilmente fatto di Milano un "hub"". Ma Lufthansa non ha presentato un’offerta formale, mentre British Airways ha detto di essere interessata solo a una partnership commerciale e non ad acquisire una quota.

Con prudenza, il Wall Street Journal scrive che fino a giovedì Air France appariva vicina a un accordo. La compagnia franco-olandese stava negoziando con Alitalia sulla parte di introiti che ogni compagnia avrebbe incassato dai voli in comune.

Per Air France-Klm, Alitalia sarebbe "un affare", osserva in un altro articolo Matthew Curtin. Air France ha buone possibilità di ritorno sull’investimento programmato di 300 milioni di euro. Il governo italiano si fa carico di gran parte dei debiti di 1,2 miliardi di euro, "l’importo finale deve essere deciso". Dopo la fusione con Air One è più grande e potenzialmente più efficiente. E la nuova compagnia ha il monopolio sulla redditizia rotta Milano-Roma.

Ma non mancano i rischi per Air France-Klm: i sindacati protestano per i nuovi contratti, non è chiaro quanta voce in capitolo abbia la compagnia franco-olandese sulla gestione, e "c’è il pericolo di interferenze politiche, soprattutto se Alitalia necessita di ulteriori ristrutturazioni".

Fogliettone all’epilogo

Per il quotidiano economico francese Les Echos, il lungo fogliettone di rilancio dell’Alitalia è ormai all’epilogo. "Air France-Klm finalizza i preparativi di matrimonio con Alitalia" titola il giornale, nel riferire che il Cda di Air France-Klm si riunisce oggi per convalidare la sua offerta, "frutto di un lungo negoziato", che dovrebbe essere accettata formalmente lunedì dall’amministratore di Alitalia. La partecipazione prevista è del 25% per 300 milioni di euro, più dei 250 milioni inizialmente evocati.

Les Echos parla di "situazione tesa": gli oppositori della candidatura di Air France-Klm "non disarmano", ci sono stati nuovi scioperi a sorpresa del personale e c’è una denuncia a Bruxelles delle compagnie low-cost (riunite nell’associazione Elfaa), che contestano aiuti pubblici per 100 milioni di euro alla nuova Alitalia, in parte finanziati dalla nuova tassa di 3 euro a passeggero introdotta lo scorso ottobre negli aeroporti italiani.

Anche i siti web di altri media francesi registrano l’avvicinarsi di un accordo con Air France-Klm. Per La Tribune l’accordo dovrebbe essere ufficializzato prima di martedì, quando partirà la nuova Alitalia. La tedesca Lufthansa "non ha fatto un’offerta formale per il momento". La Tribune precisa che un portavoce della compagnia tedesca non ha escluso però di fare un’offerta in futuro. Il sito del Nouvel Observateur riporta numerosi titoli d'agenzia, tra cui una Reuters "Air France-Klm scelta come partner di Alitalia".

I lanci delle agenzie internazionali sono ripresi anche da diversi siti Usa. In particolare, l’International Herald Tribune e altri riportano un’Ap che titola "Più di 100 voli cancellati a Roma per protesta". E’ sempre "la stessa vecchia Alitalia…" ironizza nel suo blog Ben Mutzabaugh, lo specialista dei trasporti aerei di Usa Today.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Milano quarto hub dei tedeschi

di Marco Morino

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9 Gennaio 2009

Il rapporto tra Malpensa e Lufthansa è ben più solido di quello che si potrebbe pensare. Forse la compagnia tedesca non riuscirà a trasformare Malpensa nel maxi-scalo hub (collettore di traffico) per il quale era stato progettato, supplendo così alla clamorosa ritirata di Alitalia dall'aeroporto del Nord. Però Malpensa potrebbe diventare, nell'arco di alcuni anni e al verificarsi di determinate condizioni di cui poi diremo, il quarto hub di Lufthansa, dopo Francoforte, Monaco di Baviera e Zurigo.

Nel mondo dell'aviazione civile si tratterebbe di una piccola rivoluzione. Mai una compagnia ha pensato di aprire un proprio hub in un Paese diverso da quello di appartenenza. È vero che Lufthansa, oltre a Francoforte e Monaco, ha avviato da tempo una politica di radicamento su Zurigo, ma lo scalo svizzero ha dovuto conquistarlo attraverso l'acquisizione di Swiss. Nel caso di Malpensa, invece, sarebbero direttamente i tedeschi la compagnia partner dell'aeroporto e in coordinamento con gli alleati di Lufthansa all'interno della Star Alliance. Ma, affinché ciò avvenga, è assolutamente indispensabile che il Governo rinegozi una ventina di accordi bilaterali tra l'Italia e altrettanti Paesi extra-europei per consentire a Lufthansa (e anche ad altre compagnie aeree, qualora lo ritenessero profittevole) di basare a Malpensa una serie di rotte intercontinentali: per esempio quelle che fino allo scorso 30 marzo erano garantire da Alitalia su Malpensa e che, da quel momento in poi, sono state cancellate. Un passaggio apparentemente tecnico – la liberalizzazione dei diritti di volo e la revisione degli accordi bilaterali – ma decisivo sul piano strategico e che è stato al centro, anche ieri, del Malpensa Day organizzato dal presidente pidiessino della Provincia di Milano, Filippo Penati (si veda l'altro pezzo in pagina).

Il grande interesse di Lufthansa per Malpensa e per il ricco mercato che rappresenta – di recente Karl Ulrich Garnadt, vicepresidente esecutivo di Lufthnasa, ha dichiarato che "il bacino di utenza di Malpensa si estende fino alla Svizzera italiana e fa parte delle regioni economicamente più importanti d'Europa" – è confermato dalla recente creazione di Lufthansa Italia e dai nuovi collegamenti aerei che la compagnia offrirà, da Malpensa, dal prossimo 2 febbraio. L'offerta includerà collegamenti diretti, effettuati da Lufthansa Italia, da Malpensa verso Barcellona, Bruxelles, Budapest, Bucarest, Madrid e Parigi. Con l'introduzione dell'orario estivo 2009 a queste mete si aggiungeranno le città di Londra (Heathrow) e Lisbona. Tutte le destinazioni verranno servite con Airbus A319 da 138 piste di business ed economy class. "Con questa espansione dei voli – ha spiegato Wolfgang Mayrhuber, presidente di Lufthansa – saranno creati ben 150 nuovi posti di lavoro a Milano".

La creazione di Lufthansa Italia e il potenziamento dei voli diretti dal Nord Italia verso le capitali europee sarebbe solo il primo passo del radicamento dei tedeschi a Malpensa. L'obiettivo di medio periodo di Mayrhuber è di basare a Malpensa, tra il 2010 e il 2015, almeno una ventina di velivoli per le rotte a lungo raggio. A patto, ovviamente, che il Governo italiano proceda senza ulteriori indugi nella liberalizzazione dei diritti di volo. E qui si innesta l'accordo tra Cai (la nuova Alitalia) e Air France, compagnia monocentrica che fa perno sull'hub di Parigi Charles de Gaulle. Se, come sembra scontato, per il rilancio di Alitalia dovessero essere scelti i francesi, Parigi farà di tutto per bloccare i diritti di volo da Malpensa, tenendoli in monodesignazione su Fiumicino, proprio in chiave anti Lufthansa. Una partita complessa, che non mancherà di riservare altre polemiche e colpi di scena. Come tradizione, trattandosi di Malpensa.

 

 

 

 

 

 

Alitalia, lettera di Lufthansa

Berlusconi: "Può farsi avanti"

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7 gennaio 2009

VISTI DA LONTANO / Air France-Klm, rispunta l'ipotesi di takeover (FT)

Malpensa, una storia tormentata

Lufthansa non ha ancora presentato una vera e propria offerta. Oggi, però, la compagnia aerea tedesca ha inviato una lettera a Colaninno, presidente di Cai, in cui si dice "interessata al mercato" ma senza aggiungere di più sui "contributi di prezzo che è disposta a investire". Sarà la Cai a decidere se l'offerta sarà da mettere sullo stesso piano di quella di Air France. Lo ha detto in tarda serata il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che, riguardo alla trattativa con Air France, ha aggiunto: "Da uomo di impresa dico che c'è una trattativa avanzata che ha raggiunto un punto molto positivo per quanto riguarda la nuova compagnia".

Durante la conferenza stampa a Palazzo Grazioli il premier ha aggiunto che "non c'è nulla che possa impedire di prendere in considerazione" una eventuale offerta di Air France. "Io sarei felice di poter avere due offerte", ha concluso. È stato convocato intanto per lunedì prossimo alle 14 il consiglio di amministrazione di Cai: il cda si dovrebbe svolgere a Roma in via della Magliana, attuale sede di Alitalia.

Nel pomeriggio Umberto Bossi, dopo l'incontro con Silvio Berlusconi, ha spiegato che c'è "da parte del presidente del Consiglio la volontà di affrontare e di risolvere il problema di Malpensa" e che "abbiamo ottenuto dal presidente Berlusconi assicurazioni circa lo sblocco dei negoziati relativi agli accordi bilaterali che consentono di attirare vettori e destinazioni internazionali su Malpensa". Bossi ha precisato che "è evidente che chi pensa di far operare una compagnia aerea senza considerare Milano come un hub è destinato al fallimento e al ripetersi degli stessi errori di Alitalia. Su questo ci pare ci sia una generale condivisione". Berlusconi ha confermato in serata che se anche alla fine la nuova Alitalia dovesse chiudere l'accordo con Air France, Malpensa verrebbe considerato hub perche è lo stesso contratto con la compagnia francese che lo prevede.

Tutto questo dopo che mercoledì sera sembrava fatta per Air France, almeno stando alle indiscrezioni filtrate dopo il vertice tra Cai (con il presidente Colaninno e l'ad Sabelli) e il premier a Palazzo Chigi. In realtà prosegue il fuoco di fila di prese di posizione contrastanti tra le stesse forze di Governo. "Un'alternativa Lufthansa non è mai stata presentata", ha dichiarato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, a proposito del "caso Alitalia" e delle frizioni con la Lega. "Va portata avanti questa soluzione (l'accordo con i transalpini, ndr) al meglio, vedendo il modo migliore per far sì che tutti gli scali aeroportuali abbiano uno sbocco", ha aggiunto. "Il Nord - ha precisato Cicchitto - un problema ce l'ha ed è quello che accanto ad un grande aeroporto come Malpensa ce ne stanno altri 10 minori. Questa è stata una delle cause che già ha complicato la vita all'Alitalia e quindi - ha concluso - questo problema della moltiplicazione di aeroporti deve essere materia di riflessione".

Intanto da Roma il sindaco Gianni Alemanno (An) ha attenuato le polemiche dei giorni scorsi circa un presunto scontro Roma-Milano, per di più tutto interno al centro-destra. "Non stiamo facendo battaglie fra città ma stiamo cercando di capire cosa vuol fare la Cai e quali sono le prospettive per Fiumicino.- ha dichiarato al termine del vertice su Alitalia che si è tenuto a Palazzo Grazioli - noi ribadiamo che Roma è uno scalo importantissimo e deve essere valorizzato al massimo perché sarebbe clamoroso non farlo. Prima bisogna definire il piano industriale - ha aggiunto - e oggi c'é solo un'offerta. "Ci hanno detto che non c'é nessuna offerta di Lufthansa, c'é solo una trattativa che si sta per chiudere con AirFrance-Klm".

L'uscita del leader del Carroccio è stata oggetto di forti critiche da parte dell'opposizione. "La Lega protesta per come si sta concludendo la vicenda Alitalia, ma dovrebbe prendersela con se stessa per aver sostenuto la linea di Silvio Berlusconi". Il segretario del Pd, Walter Veltroni, incontrando i giornalisti al termine della riunione del Governo ombra, ha parlato delle polemiche che dividono la maggioranza a proposito di Alitalia e spiega: "La Lega dovrebbe riconoscere di aver votato a sostegno di tutte le misure adottate dal Governo. Ora nella maggioranza ci sono grandissime contraddizioni e divisioni, ma mi viene da dire che chi è causa del suo mal pianga se stesso".

 

 

 

 

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